NUMBER1  FESTEGGIA I “PRIMI 20 ANNI” E COGLIE NUOVE SFIDE DELLA LOGISTICA ALL’INSEGNA DELL’INNOVAZIONE E DELLA SOSTENIBILITA’.

PROSEGUE IL ROADSHOW DI NUMBER1 LOGISTICS GROUP OGGI A ROMA «20/VENTI DI SFIDE: INNOVATION AND SUSTAINABILITY »

 

  • SARTORI, Presidente di NUMBER1: «La sostenibilità è la sfida più grande per garantire futuro: un’impresa che cresce in modo sano e sostenibile è sorgente di benessere per tutta la società».
  • Vice Ministro NENCINI: «Necessario investire nelle infrastrutture, in sinergia tra pubblico e privato».
  • On. DE CASTRO: «L’innovazione è fondamentale per preparare l’agricoltura alle sfide future; è chiaro il nesso con produttività e sostenibilità».

Roma, 19 ottobre 2017 – Dopo Napoli, Padova e Milano si è svolta stamani alla Camera di Commercio di Roma, la quarta tappa del Roadshow di NUMBER1 Logistics Group, azienda parmense leader nel settore della logistica integrata con il Convegno dal titolo «20/VENTI DI SFIDE: INNOVATION AND SUSTAINABILITY », occasione per celebrare i primi 20 anni di NUMBER1 ed insieme per riflettere sul futuro di una Logistica sempre più green. È stato il Presidente di  NUMBER1 Ingegner RENZO SARTORI, ad aprire l’appuntamento con i saluti ed i ringraziamenti ai presenti:

«Siamo qui – ha salutato il Presidente RENZO SARTORIperché NUMBER1 in questi “primi” vent’anni è diventata leader nel settore del Grocery con 600 mila metri quadri di magazzini in Italia, oltre 4.000 persone che vi lavorano, oltre 1.200 trasporti giornalieri e 55 punti di distribuzione, che si traducono in un fatturato di 260 milioni di euro, a copertura del 17 percento del mercato. Un patrimonio che abbiamo “ereditato” e che siamo tenuti a custodire e sviluppare. Per questo la nostra più profonda gratitudine va a quanti, prima di noi, l’hanno pensata, costituita, guidata e a quanti l’hanno traghettata lungo questi vent’anni, con il loro lavoro e con la stessa passione che anche noi mettiamo in campo ogni giorno. Essere qui oggi è stato per noi un momento di “festa”, ma soprattutto un momento di riflessione che ci consente di guardare al futuro per mettere a fuoco le sfide con le quali dovremo confrontarci. Vogliamo infatti continuare un percorso che è da sempre nelle corde di NUMBER1: rimanere nel proprio mercato, ma sempre più specializzati e soprattutto sostenibili. Perché un’impresa che cresce in modo sano e sostenibile è sorgente di benessere per tutta la società».

 Dopo i saluti è stata la volta degli interventi di alcuni dei Clienti da vent’anni in partnership con l’Azienda: PAOLO BARILLA Vice Presidente BARILLA; MARIO PREVE Presidente RISO GALLO; PIERLUIGI BOLLA Amministratore Delegato VALDO SPUMANTI.

A seguire, è stata presentata la Relazione del Professor ALESSANDRO PEREGO Responsabile Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, dal titolo “Innovazione per la sostenibilità alimentare:  le nuove opportunità per il settore Food  e le future sfide di NUMBER1”.

«La domanda di partenza è una: Come si fa a non parlare di sostenibilità oggi? Un tema chiave di cui si parla da molto tempo – ha iniziato la sua relazione il Prof. Perego – ma chi se ne deve occupare? La risposta che danno i cittadini è: le istituzioni e le imprese. Non è quindi solo un problema solo delle istituzioni e le aziende lo comprendono: la sostenibilità è priorità strategica, non solo tema di filantropia, ma entra nella strategia aziendale si traduce in azioni. Questa è una consapevolezza sempre più chiara. E cambia anche il valore aziendale con i quale la si misura: entrano in gioco concetti come valori condivisi, capacità di mettere insieme indicatori di redditività, ma anche gli aspetti ambientali e sociali e anche capaci di misura dell’impatto sociale».

Partendo dalla Agenda 2030 dello Sviluppo Sostenibile – programma d’azione articolato in 17 obiettivi per porre fine alla povertà, proteggere il Pianeta e garantire la prosperità di tutti – il Professor Perego ha articolato la sua relazione attraverso alcuni passaggi nodali:

La centralità del settore agroalimentare per la sostenibilità globale: nel 2050 saranno 9,6 miliardi gli abitanti della Terra per il cui sostentamento sarà necessario un aumento del 70 percento della produzione agricola, con uno sfruttamento già potenziato al massimo che ha gravemente danneggiato il 20 percento del suolo. La produzione di cibo contribuisce al cambiamento climatico per il 31 percento del totale delle emissioni, più del riscaldamento e dei trasporti. A fronte di questi dati allarmanti è evidente che le politiche agroalimentari e le strategie perseguite dalle imprese del settore giocano un ruolo sempre più di rilievo.

La sostenibilità deve sempre più divenire leva di competitività delle imprese agroalimentari: significa adottare politiche decisionali che considerino l’efficienza economica, la tutela dell’ambiente, l’attenzione alla ricadute sociali. Ne consegue che la sostenibilità deve diventare fattore integrato alla visione strategica dell’azienda, allargando i suoi confini alla revisione dei processi operativi e all’integrazione di pratiche innovative volte allo sviluppo di business interamente sostenibili. E lo strumento abilitante per giungere a questo traguardo è l’innovazione.

L’innovazione a servizio delle imprese per la sostenibilità agroalimentare. Queste la nuove sfide per le imprese del settore: nuove tecnologie “smart” per una logistica sempre più green; nuovi modelli di filiera corta e valorizzazione delle produzioni locali; nuovi processi e prodotti orientati alla Circular Economy; soluzioni di packaging sostenibile; modelli di riutilizzo e ridistribuzione delle eccedenze a fini sociali, considerando che 5,6 milioni di tonnellate di cibo rappresentano l’eccedenza alimentare e quindi lo spreco; programmi di sensibilizzazione e inclusione sociale.

A corollario della relazione sono stati inoltre presentati alcuni casi applicativi di innovazione per sostenibilità nel settore agroalimentare con particolare attenzione alle start up.

Durante la Tavola Rotonda, moderata dal Professor Alessandro Perego – alla quale hanno preso parte DAVID SASSOLI, Europarlamentare Vice Presidente del Parlamento Europeo; LUIGI SCORDAMAGLIA, Presidente Federalimentare; ROBERTO MARSELLA, Investment Director CDP Equity – PAOLO DE CASTRO, Europarlamentare Primo Vice Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo ha dichiarato:

«C’è sempre un’errata concezione del rapporto tra innovazione e tradizione in agricoltura, come se fossero due aspetti contrapposti. In realtà in agricoltura dobbiamo guardare alle tradizioni come ad innovazioni ben riuscite. L’innovazione è fondamentale per preparare l’agricoltura alle sfide future ed esiste un chiaro nesso fra innovazione, produttività e sostenibilità.

Sviluppare soluzioni che combinano tutti e tre questi elementi consente agli agricoltori di produrre alimenti sicuri, sani e accessibili a tutti nel modo più sostenibile possibile. Le sfide che oggi l’agricoltura si trova a dover affrontare sono straordinarie: dai cambiamenti climatici alle difficoltà di produrre in territori con scarse risorse idriche; dall’aumento della popolazione al cambiamento delle diete per centinaia di milioni di individui che oggi hanno accesso a redditi più alti e orientano di conseguenza i loro acquisti alimentari. L’innovazione necessaria a vincere queste sfide non è solo nell’adozione di tecnologie digitali o nelle tecniche che consentono di creare nuove varietà vegetali, è anche nell’organizzazione e nella collaborazione degli agricoltori tra loro».

Ha concluso la mattinata di lavori Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti RICCARDO NENCINI:

«Dobbiamo investire molto nelle infrastrutture, soprattutto quelle dell’ultimo miglio che colleghino il ferro ai porti perché nei porti passa il 70-75 percento di merci italiane, e investire nel cargo aeroportuale per fare in modo che ci sia una grande piattaforma italiana tra Milano, Verona e i grandi porti dell’Adriatico – Venezia, Trieste fino a Ravenna – che catturi la possibilità di avere un ruolo molto importante per l’Italia all’interno della Via della Seta.

Per quanto riguarda gli investimenti tra pubblico e privato: «Gli investimenti cominciano a diventare importanti dopo un precipizio – calo del 32 percento – che si era aperto tra il 2008 e il 2014. Oggi cominciano a risalire soprattutto per quanto riguarda la viabilità su gomma e su ferro; grandi investimenti anche nei porti italiani. Per quanto riguarda gli investimenti privati, molto importanti le autostrade e la sinergia tra pubblico e privato».

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