Tecnologie abilitanti: cosa sono e come migliorano la logistica

thesupplychain by Retailtrend.it (25 maggio 2020) – Nel mondo della logistica e del manufacturing è in corso da tempo una trasformazione dei processi basata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti (o KETs) per la transizione al modello di industria 4.0.

Si tratta di un passaggio necessario che serve a gestire la complessità dei nuovi processi logistici e di produzione, frutto della crescente domanda di prodotti personalizzati e dell’esplosione dell’e-commerce. Tale complessità che viene accentuata dalla situazione che stiamo vivendo in questo preciso momento storico e che rende le KETs alleate cruciali per far fronte al new normal.

Le tecnologie abilitanti non sono più uno slogan o un accessorio, ma sono strumenti che creano valore aggiunto e gli unici che nel breve e lungo termine assicureranno alle aziende di restare competitive.

Cosa sono le tecnologie abilitanti? Definizione

Le tecnologie abilitanti o KETs (Key Enable Technologies) sono strumenti, dispositivi e risorse interconnesse tra loro e con la rete Internet che, grazie a questa iterazione, permettono alle imprese di migliorare i processi, creando al contempo il valore aggiunto necessario per generare vantaggio competitivo.

Le KETs spaziano dalla robotica alla cybersecurity, dalla nanotecnologia al cloud e al software. Il loro ruolo è decisivo nei processi legati alla digital transformation, poiché sono considerate dei driver di innovazione.

Grazie all’integrazione dei dati offerti da questi sistemi, si ottiene una maggiore efficienza dei processi produttivi e una migliore qualità dei prodotti stessi. L’impatto positivo per la logistica appare evidente nella sincronizzazione tra azienda e il resto degli attori presenti nella supply chain. Per tutte queste ragioni, le KETs non vanno solo conosciute, ma anche analizzate con dovizia di particolari.

Elenco ed esempi delle principali tecnologie abilitanti

Al momento nel Piano Nazionale Industria 4.0 è presente un elenco delle tecnologie chiave riconosciute dal Ministero dello sviluppo Economico. Il Mise ne elenca nove, ma vale la pena sottolineare che è impossibile trattare le KETs come un gruppo circoscritto, poiché si tratta di sistemi in costante evoluzione. Analizziamo quelle principali e vediamo sia degli esempi di applicazione sia i vantaggi che apportano in ambito logistico.

1. Advanced Manufacturing Solutions: i robot diventano protagonisti

I robot saranno sempre più precisi e riusciranno a collaborare con gli operatori. Nella logistica industriale, ad esempio, i robot interconnessi con software e impianti, possono essere utilizzati a supporto delle fasi produttive, nella movimentazione automatica delle merci o addirittura nelle fasi di picking, come nel caso dei robot mobili AMR, adattandosi al flusso lavorativo delle aree di produzione.

2. Additive Manufacturing: riduzione dello stock

Con l’espressione additive manufacturing ci si riferisce alla stampa tridimensionale e alle tecniche e tecnologie legate ad essa. I vantaggi di questa tecnologia sono molteplici. Per il manufacturing, il più rilevante è da ricercare nella diminuzione del tempo che intercorre tra l’idea e il prodotto finito.

A livello logistico, l’additive manufacturing potrebbe rivoluzionare certi aspetti legati alla gestione delle risorse. Un magazzino ricambi, ad esempio, non dovrà più tenere in stock articoli a bassa rotazione, ovvero le scorte di classe C (seguendo l’costi di stoccaggio.

3. Augmented Reality: informazioni extra sempre più decisive

Con l’espressione augmented reality (anche RA) si fa riferimento ai dispositivi in grado di arricchire la realtà che ci circonda sovrapponendo ad essa una serie di informazioni rilevanti. I device più diffusi sono: tablet, smartphone, visori (spesso uniti a guanti e auricolari).

La realtà aumentata porta diversi benefici alla logistica: migliora la precisione del picking e permette di verificare gli ordini in maniera più dinamica e accurata.

Inoltre, i visori RA vengono sempre più spesso impiegati in ambito manutentivo, indicando agli operatori i componenti guasti di un impianto o le parti in avanzato stato di deterioramento. Questo aspetto è fondamentale per garantire la continuità operativa di un centro.

4. Simulazione: digital twin aggiornati in tempo reale

Una simulazione o digital twin è una copia digitale di un processo, prodotto o servizio, ottenuta grazie alle informazioni che inviano i sensori installati nei centri produttivi o logistici. Grazie a IoT, cloud e Big Data, la simulazione di un processo è in grado oggi di integrare le informazioni in tempo reale, mettendo le aziende nelle condizioni di testare i processi e riconfigurare le proprie strategie in tempi più brevi.

5. Horizontal e Vertical Integration: più interazione con fornitori e clienti

Quando si parla di tecnologie abilitanti, un termine chiave è sicuramente “integrazione”. IoT, Cloud Computing e Big Data vertebrano l’azienda smart. L’interazione verticale con clienti e fornitori e l’integrazione orizzontale con le aziende operanti nella stessa filiera permettono di ridurre le inefficienze e migliorare i flussi di lavoro. I software WMS per la gestione del magazzino sono i principali responsabili di questa integrazione tra fornitori e provider di servizi nel sistema di controllo.

6. Industrial Internet: mettere in comunicazione processi e prodotti

L’internet delle cose (IoT), ovvero l’insieme di dispositivi e sensori capaci di dialogare tra loro, trovano applicazione in ambito industriale e si convertono in IIoT: Industrial Internet of Things. Questa architettura di comunicazione garantisce la trasmissione rapida ed efficace dell’enorme flusso di dati proveniente dai sensori installati. Per i manager della logistica questo si traduce in una notevole facilità di accesso a una grande quantità di informazioni chiave.

Le applicazioni IIoT in ambito logistico sono molteplici: si dimostrano essenziali nelle operazioni di manutenzione predittiva degli impianti e dei sistemi; sono alla base di una gestione più efficiente e data-driven delle scorte; consentono di ottimizzare l’intralogistica grazie a una migliore tracciabilità dei lotti di prodotti; infine, contribuiscono a monitorare la qualità e la sicurezza delle operazioni, elemento critico nella gestione della catena del freddo, ad esempio.

7. Cloud computing: architetture flessibili

Il cloud computing migliora i processi aziendali grazie alla grande flessibilità offerta dal cloud. Le nuove piattaforme – in tutte le loro declinazioni (SaaS, DaaS e HaaS) – non hanno bisogno di server locali o di reti LAN, ma offrono l’accesso ai dati attraverso il browser Internet mediante qualsiasi dispositivo.

Per le aziende il cloud crea possibilità di outsourcing di processi informatici complessi, spostando il focus dalla gestione delle architetture informatiche all’analisi dei dati. In altre parole, si passa dall’investire risorse in aspetti tecnici, a investimenti in processi qualitativi e analitici (decisivi nel lungo termine).

8. Cyber-security: integrazione sicura

L’obiettivo delle tecnologie abilitanti è stabilire una maggiore integrazione nei confronti del resto degli attori della supply chain. Come conseguenza di questa apertura, le aziende si vedono obbligate a effettuare maggiori controlli e a proteggersi da eventuali attacchi informatici.

Questo perché con l’arrivo in magazzino di sensori, robot, sistemi automatici e via dicendo, si estende la superficie di attacco potenziale. Investire in cyber sicurezza è condizione conditio sine qua non per vegliare sulla sicurezza dei sistemi e dei dati.

9. Big Data Analytics: metriche al servizio delle strategie aziendali

Le grandi quantità di dati che arrivano dai nuovi sensori e dispositivi non possono essere racchiusi in un normale database. A tal proposito i Big Data, inteso come l’insieme di processi e le tecnologie per l’analisi e l’interpretazione dei dati, si rivelano una delle KETs più importanti per prendere decisioni in maniera analitica.

La logistica non può pensare di migliorare i propri processi senza partire dalle informazioni ottenute dall’analisi dei dati. Le aziende che si doteranno di sistemi in grado di raccogliere, processare e strutturare i dati in KPI della logistica guadagneranno vantaggio competitivo, poiché sapranno adattarsi al comportamento dei mercati.

Ma i sistemi da soli non bastano: è determinante affidarsi a figure professionali qualificate per sfruttare al massimo il potenziale che si cela nei dati.

Formazione e talento 4.0: elementi imprescindibili per il successo

L’approccio olistico delle tecnologie abilitanti ha bisogno del talento 4.0. Le imprese che digitalizzano i propri processi devono contare su figure professionali all’altezza. Una delle grandi difficoltà delle aziende risiede proprio nella ricerca di talenti, ostacolo che spesso superano ricorrendo a programmi di business incubazione, ovvero inglobando delle startup allo scopo di acquisire il know-how strategico di cui hanno bisogno.

Quando i talenti sono già presenti in azienda e ci sono i margini, è bene investire in formazione, aggiornando le competenze del proprio personale con un reskilling o upskilling. Formazione e capacità di investimento in queste tecnologie sono fondamentali per la resilienza delle aziende che operano nel contesto industria 4.0.

Le KETs e il sostegno dell’Italia e dell’Europa

Le istituzioni nazionali ed europee sono coscienti della rilevanza delle KETs per lo sviluppo di un modello industriale avanzato e sostenibile. A tal proposito esistono incentivi fiscali statali che permettono anche alle piccole imprese di poter accedere alle tecnologie abilitanti. Il governo italiano attualmente ha avviato un programma a sostegno della transizione digitale delle imprese con la formula del credito d’imposta.

A livello europeo, invece, il programma Horizon Europe a supporto dell’innovazione e della ricerca prevede lo stanziamento di ben 100 miliardi di Euro per il periodo 2021-2027. Tra i pilastri di questo programma c’è l’Industrial Competitiveness, pertanto vengono avallati gli investimenti in key enabling technology.

Tecnologie abilitanti: innovazione, sicurezza e sostenibilità

Le KETs sono l’asse attorno al quale ruota la quarta rivoluzione industriale. Grazie ad esse le aziende guadagnano velocità, produttività e flessibilità. L’integrazione tra filiere, catene di fornitura e trasporti è la strada che porta alla massima efficienza operativa della logistica.

In più le tecnologie abilitanti comportano un miglioramento dell’interfaccia uomo-macchina che si traduce in una riduzione di errori e incidenti, migliorando a livello globale la sicurezza dei centri produttivi e dei magazzini.

Ma i benefici per le imprese non si limitano all’operatività dei processi logistici: le KETs consentono di creare le basi di una logistica sostenibile. Per le aziende, l’adozione di un modello green ha un impatto sul fatturato in quanto è mirato a ridurre ad abbattere il consumo sia energetico sia di materie prime necessarie.

Per tutte queste ragioni è bene investire ora e approfittare dei piani di transizione 4.0 nazionali ed europei. Mecalux vanta una grande esperienza nell’integrazione di sistemi di magazzino correlati alle tecnologie abilitanti. Inoltre, la nostra gamma di prodotti comprende tecnologie che favoriscono il passaggio al digitale per le imprese che aspirano ad essere smart.

Fonte: MECALUX